Kaart van het Eyland Bali (Valentijn, 1726)

giovedì 20 febbraio 2014

Il gatto che chiama

Il Maneki-Neko (招き猫 - Maneki che chiama - Neko gatto, letteralmente gatto che chiama), è un portafortuna ubiquitario in Indonesia, famoso ormai anche tra gli stranieri. Nasce da una leggenda giapponese che narra di un gatto che, con il cenno della zampina, era riuscito a richiamare l'attenzione di un signore salvandolo da un pericolo imminente.



Molti fanno invece riferimento alla somiglianza tra il gesto del Maneki neko e quello di un gatto che si lava la faccia. Un’antica superstizione giapponese dice che un gatto che si lava la faccia significa che presto arriverà un ospite. Un buon auspicio per negozi e ristoranti.
Il gatto porta-fortuna è sempre rappresentato con una zampa alzata. Sapevate che a seconda di quella che viene sollevata dal Maneki-Neko i significati sono diversi?

Se il gatto alza la zampa destra significa che porta denaro (soprattutto per chi lavora di giorno), invece se alza quella sinistra (per i giapponesi è come una mano più che una zampa) significa che porta qualche cliente (soprattutto per chi lavora di notte).
Se le zampe/mani sono entrambe alzate significa che non porta alcuna fortuna perché con tutte le due mani alzate il gatto non può fare niente.
Invece se le mani alzate sono molto molto alte, si dice che porti fortuna più in là nel tempo.

Inoltre i gatti hanno colori diversi e questo implica significati diversi.
Ecco le principali colorazioni:
Tricolore: il colore di base è bianco, con macchie nere e arancioni disposte a caso. Questa combinazione è considerata particolarmente fausta ed è quella più popolare per i Maneki neko. In Giappone questo colore è chiamato Mi-ke, che significa tre-pellicce (o tri-pelo) e viene probabilmente associato alla sua rarità nei gatti bobtail.
Bianco: indica purezza.
Nero: porta buona salute e tiene lontani gli influssi negativi. 
Rosso: un colore protettivo che tiene lontani gli spiriti maligni e la malattia.
Oro: viene associato con il benessere economico.
Rosa: il colore popolare associato all'amore.
Verde: per i riconoscimenti accademici.

I Maneki neko di solito portano degli accessori al collo, che si pensa risalgano all’usanza delle famiglie benestanti del Periodo Edo di adornare i propri gatti. Sono di solito il collare, un campanello e un bavaglino. Sono inoltre raffigurati con in mano una moneta; di solito una moneta d'oro chiamata koban, usata in Giappone sempre nel Periodo Edo, ovviamente legata al ruolo del gatto nell'attrarre la buona fortuna e le ricchezze. 

Si specula che il Maneki neko sia apparso per la prima volta verso la fine del Periodo Edo (1603-1867), ma alcune testimonianze risalgono al 1876, nel Periodo Meiji, in un articolo di giornale in cui il simbolo viene menzionato. Le vere origini rimangono però ancora incerte.

Raffigurazioni di gatti con la zampa alzata sono da sempre presenti in luoghi di culto e case giapponesi, essendo tali animali ritenuti in generale spiriti saggi e portatori di fortuna. Una delle teorie sulla crescita di popolarità dei Maneki neko vuole che nel Periodo Meiji il governo proibisse l’uso di talismani sessuali, molto popolari in quell’epoca. Con la scomparsa di tali amuleti, i Maneki neko iniziarono a sostituirli all’ingresso dei bordelli prima, negli altri esercizi commerciali poi. 
(Laura di Chio)

1 commento:

  1. Questo è un vero GATTO PORTAFORTUNA, in UK ha fatto vincere 1 milione di sterline alla LOTTERIA! ^_^
    >> https://www.statistiche-lotto.it/uk-gatto-portafortuna-monopoly-millionaire/

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