Kaart van het Eyland Bali (Valentijn, 1726)

mercoledì 4 febbraio 2015

Adu jangkrik, un passatempo balinese.


“...Due individui che hanno organizzato un giro di scommesse illegali attorno ad un combattimento di grilli, Ketut Kantun detto Kampret (34) e I Nyoman Agus Adnyana (30), sono stati condannati ad una pena detentiva di tre mesi ciascuno... I 6 mesi, richiesti in origine dal pubblico ministero, sono stati ridotti a tre dalla giuria presieduta da Ketut Wiarta in considerazione dell’ammissione di colpa dei convenuti, la loro promessa di non ripetere il crimine e la domanda di clemenza...
Altri partecipanti il gioco d’azzardo sono stati condannati a pene detentive più lievi...”


Questo articolo, pubblicato qualche tempo fa sul Bali Post, mi ha incuriosito. Qualche ricerca e ho scoperto un aspetto della cultura balinese, legato al gioco, alle scommesse clandestine, al mondo maschile: il combattimento dei grilli, o adu jangkrik.

Sapevo del combattimento di galli (tajen) e del ruolo che esso gioca nella cultura indù isolana: nato come intrattenimento per gli dei, quando scendono sulla terra durante la festa del tempio, sconfinato inevitabilmente nel gioco d’azzardo rovina famiglie. Ora che circolano tanti dollari, grazie al boom immobiliare che segue a ruota i 10 milioni di turisti riversati annualmente sull’isola, le vincite, e le perdite, possono essere da capogiro e sfociare in scontri all’arma bianca e relativo strascico di faide tra villaggi.Queste due forme di combattimento tra animali sono comuni anche in molte altre parti dell’Indonesia, così come altri paesi del sud-est asiatico e sono una tradizione arcaica.

In Cina, i combattimenti di grilli hanno una storia molto lunga, che risale a quasi 1000 anni fa, all’epoca della famosa dinastia Tang. La rivoluzione culturale li ha bollati come inutile passatempo borghese.
Ho incontrato, quasi per caso al mercato Pasar Satria di Denpasar, due veri appassionati di grilli. Suteja e Wisnu allevano amorevolmente ad Oongan, a nord di Denpasar, grilli di razza (!) come animali domestici e campioni da combattimento.

Ogni giorno nutrono i grilli con una dieta speciale chiamato sadek, una miscela di vari cereali. Un altro allevatore afferma di preparare ai suoi insetti piatti prelibati a base di pesce e api, mescolati a cereali e kratindaeng, una bevanda energetica tailandese (all’origine del mito Red Bull) che rafforza i loro corpi ed esalta il loro spirito combattivo. “Abbiamo le nostre ricette segrete” precisa Komang Ardana, un altro appassionato di grilli da combattimento. Ardana aggiunge che la preparazione dei pasti per i grilli deve essere effettuata nei giorni di buon auspicio, scelti seguendo il calendario lunare balinese.


I grilli sono posti entro tubi di bambù colorati (bungbung) dotati di sottili fessure per la ventilazione. Attraverso queste aperture i proprietari interagiscono con i loro campioni, li coccolano con un morbido filo d’erba, li vezzeggiano, li addestrano alla lotta stuzzicandoli con uno stecchino.

I combattimenti hanno regole molto rigide, cui sovrintende il pakembar, arbitro e giudice: i belligeranti devono avere condizione fisica e dimensione analoghe per garantire un duello alla pari.

Quando tutti i requisiti sono soddisfatti, i due grilli si affrontano con ferocia. Contrariamente ai galli, potenziati per la lotta con affilatissimi rostri d’acciaio, i grilli non sono dotati di un'arma per sconfiggere i propri avversari. Si devono affidare unicamente al morso delle loro mandibole e alla speranza di far desistere l’antagonista dal combattere o dal grillare. Il grillo che sopravvive a molte di queste battaglie in miniatura arriva al rango di campione leggendario. Il monte scommesse è contenuto e la tensione attorno ai contendenti ha i connotati più di una intensa passione che di una violenza detonata come nel caso della lotta fra galli.






1 commento:

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