Kaart van het Eyland Bali (Valentijn, 1726)

venerdì 15 gennaio 2021

la natura della pioggia

    


    Osservare l’acqua che cade, in un giorno di monsone, fa riflettere sulla sua natura e sulla propria.

    La pioggia è mutevole, cambia spesso calibro e sostanza e sembra obbedire ad un impulso casuale.

    Talvolta è compatta, disciplinata nel muoversi all'unisono, solida, granitica, risponde a comandi perentori, ineludibili.

    Altre volte è tenue, lieve come una carezza, un sottile velo di trama finissima nel quale potresti avvolgerti, ti accompagna e ti sostiene ma con leggerezza. .

    A momenti, come per uno sfizio, è svogliata, incostante, capricciosa, capisci che ha qualcosa dentro che la intorpidisce, che la turba. Perde fermezza e in sé trova solo sentimenti volubili.

    Infine, c’è la pazzia e la pioggia perde il lume della ragione; è mossa da personalità contrastanti, si piega, schizza via, ti tradisce con cambi di direzione, ti schiaffeggia adirata, non riesci a prevedere cosa farà. Nella propria sostanza ha individualità che la tirano di qua e di là, senza criterio.

    Questi lunghi giorni di acqua che scende dal cielo mi fanno apprezzare l’ instabile forma che assume la portatrice di vita. Insegna ad incidere nel mondo con diverse modalità, mostrando facce nuove ad ogni nuovo stimolo, ma restando sempre fermi nello scopo ultimo.

    Sembra non finire mai, ma il suo ciclo è un inno all’entropia.

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