Passeggiando per le strade di
Bali è facile incontrare una miriade di vassoietti quadrati, appoggiati su un
altare, una statua o semplicemente lasciati a terra. Sono i canang sari, piattini votivi fatti a
mano, ripieni di fiori, frutta e offerte varie, con appoggiato sopra un
bastoncino di incenso che brucia.
Se si passeggia la mattina
presto, si incontra ovunque una persona che posa i canang con gesti cerimoniosi e alla fine li spruzza con acqua
santa. Se vi chiedete perché i balinesi mettano le loro offerte sotto i grandi
alberi o sopra le statue dovete considerare che non sono gli oggetti in sé, ma
la potenza degli dei che essi simbolizzano ad essere omaggiati.
Quotidianamente i balinesi
dimostrano gratitudine per la presenza del dio in tutte la parti dell’universo
in cui noi viviamo.
La parola “canang” deriva da una antica parola
giavanese che significa “betel”. Nei
tempi remoti, masticare una foglia di betel era una tradizione molto comune e
molto importante era offrirlo agli ospiti in segno di rispetto.
La cosa che più colpisce in
un canang è la meravigliosa
disposizione dei fiori sopra l’intreccio di foglie di cocco. La parte più
importante è la presenza del betel altrimenti il canang è considerato incompleto.
Gli elementi necessari per
costruire un canang sono:
1 Ceper (vassoio)
il vassoio quadrato di circa 15 cm di lato fatto con foglie di cocco giovani.
La forma quadrata simbolizza le 4 direzioni dei punti cardinali;
2 Porosan
fatto di betel, lime e noce di areca e fermato con un bastoncino di bambù. Il
significa spirituale del porosan è simboleggiare
la potenza del dio come creatore, bilanciatore e protettore. Questi 3 poteri
del dio esistono in ogni creatura dell’universo attraverso i processi di
nascita, crescita e morte;
3 Plawa
(foglia) la foglia in un canang è un
simbolo del silenzio. La tradizione balinese crede che un momento di silenzio
debba essere presente in ogni preghiera che essi svolgano. Perciò la foglia è
una delle parti principali del canang;
4 Sari (fiore)
il significato spirituale dei fiori è la sincerità. Rosso, giallo, blu e
porpora sono colori indispensabili: il rosso rappresenta Brama (manifestazione del dio come creatore), il giallo rappresenta
Wisnu (manifestazione del dio come
conservatore), il blu e il porpora rappresentano Shiva (la manifestazione del dio come equilibratore)
5 Urassari è
fatto da 2 pezzi di foglia di cocco giovane piegata in modo da formare il
simbolo della croce. La funzione dell’urassari
è quella di chiedere al dio di avere sempre pace in terra;
6 Altri materiali come riso crudo (beras), una fetta di banana (pisang) e una fetta di canna da zucchero
(tebu) sono messi sopra al vassoio ma
sotto i fiori.
Il creare a mano il canang può essere considerato come una
forma di creatività e valore artistico necessario a conservare questo
importante aspetto della cultura hindu balinese.
Per allestire un canang bisogna prima preparare il
vassoio, poi disporre i costituenti del porosan,
mettere gli altri materiali sopra, mettere l’urassari,
sistemare i fiori: quelli rossi nel lato sud del vassoio, quelli gialli nel
lato ovest, quelli blu nel lato nord e quelli porpora nel lato est. Alla fine
mettere le fette di foglie di pandano tagliate molto sottili nel mezzo della
disposizione dei fiori.
Il canang è pronto!
Per generazioni gli hindu
sono stati addestrati fin da piccoli a imparare come si costruisce un canang,
purtroppo oggi molti li comperano già preparati perché troppo presi dalle
incombenze della vita quotidiana.
(Laura di Chio)
Nessun commento:
Posta un commento