Siwaratri è un giorno sacro per gli hindu balinesi. E’ un giorno in cui i devoti rivolgono la loro preghiera a Widhi Hyang Wasa / Dio onnipotente, nella sua manifestazione di Sang Hyang Shiva, affinché dia loro forza e supporto per giungere ad un più alto livello di consapevolezza.
L’induismo balinese è essenzialmente shivaismo e Shiwa gioca un ruolo preminente tra le tante manifestazioni del Dio supremo. E’ allo stesso momento colui che crea e colui che pone termine alla vita. E’ il sovrano della luce e delle tenebre, sua consorte è Durga che, nella integrazione con l’animismo indigeno, assume a Bali le forme terribili di Rangda e Calonarang. Espressioni del male considerate ben reali nella società balinese, da blandire perché non eliminabili dalla natura umana.
Il giorno dedicato a Shiwa è quindi un giorno, o meglio una notte, molto importante che segna un percorso di valutazione o introspezione degli atti nel corso degli anni, fino ad una riflessione sul peccato, con l'obiettivo di raggiungere la consapevolezza di sé.
E’ l’occasione di simbolizzazione e di auto-realizzazione nel percorso di ascesa spirituale, al fine di ottenere una 'unificazione' di Shiva, che è l'unione del atman con paramaatman o Dio unico che governa l'universo stesso.
Per i balinesi la consapevolezza che esistono forze antagoniste nell’universo e che solo dalla loro unificazione nasce la realizzazione di sé, è la vera essenza della vita. Da qui l’esigenza che ogni aspetto del dio unico sia celebrato, anche il più oscuro e negativo, per condurre ad una sublimazione superiore.
Non a caso la celebrazione cade la cade sempre la notte antecedente la luna nuova del settimo mese del calendario Saka, o Tilem Sasih Kepitu, di solito in gennaio. E’ anche chiamata la Vigilia della Luna Nuova, o Panglong sasih kapitu. Qui a Bali si crede che sia la notte più scura dell’anno. Volendo, una notte dedicata al signore oscuro.
Gli studenti celebrano a scuola, i membri di ogni banjar nei templi del proprio villaggio.
Una notte per valutare onestamente i propri limiti e debolezze fisiche e spirituali e cercare la strada per un loro superamento.
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