Il paesaggio di Sumba, in particolare la regione occidentale, o Barat Daya, da Kodi a Wanokaka, è punteggiato da centinaia e forse migliaia di tombe megalitiche. La costruzione di queste grandi tombe di pietra è chiaramente un impegno eccezionale. La quantità di lavoro e di capitali necessaria per erigere questi monumenti sembra rendere questo sforzo di gran lunga il più grande dispendio di tempo, energia e risorse nella società tradizionale Sumbanese.
Nel
contempo, questa impresa monumentale riserva svariati benefici
sociali, politici ed economici a coloro che vi sono coinvolti. Quando
attuata per tempo, è motivo di orgoglio e conforto. In primo luogo,
è un’azione di promozione sociale giacché spesso i monoliti sono
spostati, dalla cava al villaggio di destinazione, ad un ritmo
inutilmente lento per dare modo al proprietario della pietra di
mettere "in mostra" la propria ricchezza attraverso un
programma cerimoniale svolto per un periodo più lungo del solito.
Un’altra forma di esibizione di potere e prestigio si ottiene
impiegando un numero elevato di persone che ‘tirano’ (tarik)
la pietra. Dalle circa 200 o 300 persone per trascinare un monolite,
si arriva anche a 1.000.
Anche
dimensioni ed estetica servono allo scopo, trasmettendo grande
considerazione e rispetto per il censo di chi è in grado di
acquisire le pietre più grandi e impiegare artigiani che possano
abbellire riccamente le superfici esterne della tomba con
bassorilievi, statue e motivi geometrici e simbolici rituali. Nella
regione di Kodi, entrando in un villaggio o entro una sezione del
clan all'interno di un grande villaggio, fanno molta impressione i
gruppi di antiche tombe di pietra collocate davanti alle case che
circondano la natara, o zona cerimoniale del clan, dove
si svolgono grandi cerimonie. In tal modo, ricchezza, notorietà e
prodigalità, di individui e del loro clan, sono immediatamente
riconoscibili e quantificabili.
Nel
contesto economico tradizionale di Sumba occidentale, la proprietà
della terra e degli animali domestici è un elemento chiave per
l'acquisizione di ricchezza e prestigio. Di conseguenza, il maggior
dispendio di riso (terreni) e di animali (sacrifici) avviene durante
il complesso programma di cerimonie che si attua con la costruzione
di tombe megalitiche di pietra. Nel contesto di questi eventi, vi è
uno scambio di animali (carne) contro manodopera e animali per altri
animali.
Di
più, è importante anche la forma di indebitamento che si instaura
in conseguenza del sostegno che amici e parenti garantiscono al
proprietario della tomba nella fornitura di grandi animali da
sacrificare durante i rituali associati alla costruzione. La capacità
di sponsorizzare grandi cerimonie e la costruzione di tombe
megalitiche dipende quindi, in larga misura, dai rapporti che
ciascuno si è costruito nel tempo. Al fine di stabilire una tale
rete di relazioni e di sostegno, è assolutamente necessario tessere
una serie di collegamenti parentali attraverso accordi di matrimonio
per se stessi e la propria prole. Inoltre, è essenziale dimostrare
una conveniente ‘lista crediti’ ottenuta da adeguati sostegni
alle cerimonie altrui.
Un
capo famiglia che intenda costruire una tomba deve in primo luogo
assicurarsi l’approvazione del marapu e del proprio clan,
attraverso sacrifici, cerimonie e incontri. Nel contempo, deve
raccogliere la quantità di denaro, animali, cibo, parang,
kain sarung e, nel caso, gioielli, sufficiente a compensare
tutte le persone che verranno coinvolte nel lungo processo di scavo,
trasporto e costruzione. l’intero processo può durare mesi o anche
anni.
Solo
a questo punto può iniziare lo scavo in una delle cave di arenaria,
la più famose delle quali è quella dietro la spiaggia di Wainyapu,
nella regione di Kodi. Dopo lo scavo va organizzato il trasporto al
villaggio del capofamiglia e la successiva costruzione vera e propria
della tomba. Per ultimo viene l’abbellimento, eseguito da
scalpellini specializzati (tukang batu). Gli scalpellini
tradizionalmente ricevono una grosso bufalo d'acqua vivo, un sarong e
un lungo pezzo di stoffa intessuta. A lavoro completato, si indice
una festa e viene sacrificato un maiale. Lo scultore, di solito, si
tiene la testa di questo maiale (le teste di suini sono
particolarmente ricercate, visto che garantiscono mascelle da esibire
appese alla veranda di casa propria).
(grazie
a Ron
Adams
e
Retno Handini)
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