Durante
una delle visite a Saga, villaggio alle pendici del Kelimutu,
ho conosciuto Massimilianus, detto Maxi. Personaggio complesso, dalla
vita avventurosa. Nel suo inglese agitato e animato mi ha raccontato
come si svolge l’iter complicato di decisioni formali e cerimonie
rituali che porta alla costruzione della Sa'o Ria, la “casa
grande”, l’edificio privato/pubblico/religioso di uno dei
clan che compongono un villaggio Lio.
Si
inizia con una serie di incontri chiamati Tewo Bou Lo'o Mondo,
e organizzati dall’Ata Laki Pu'u (il capo del clan cui
appartiene la Sa’o Ria e secondo in comando al villaggio).
Partecipano alle discussioni l’ Ata Laki Ria Bewa
(il “capo” tra i clan, o anziano più ascoltato tra i Mosalaki
dei clan) e il Koe Kolu (il coordinatore della costruzioni).
In queste riunioni si decidono la posizione dalla casa, i materiali
da costruzione, gli artigiani migliori, la programmazione dei tempi
di realizzazione, il tipo di fondazioni.
Particolare
cura sta nella scelta degli alberi della foresta da cui trarre le
varie parti della casa. E’ un lungo iter che coinvolge mosalaki e
sciamani riuniti in una “spedizione” che sceglierà gli alberi e
le erbe più adatti e negozierà con gli spiriti della foresta il
permesso di abbatterli ed utilizzarli.
Il
gruppo è guidato dal Mosalaki Ko'olaki Rowa Ongga Tau Mburu Gulu
Rara Sewa, vale a dire colui che conosce la foresta. Porta
con sé Kili Ndolu (una lunga corda), Taka (ascia) e
Nggo (un gong). Il suo cammino si accompagna al suono
incessante del gong per avvisare tutte le comunità che attraversa
della sua ricerca di legname per la costruzione di una nuova casa
grande.
Arrivati
alla foresta, si tengono una serie di azioni cerimoniali, come
l’uccisione di un maiale,il cui sangue è spalmato sugli alberi da
abbattere, per chiedere il permesso di Nitu, il guardiano
della foresta. Una volta raccolti tutti i materiali da costruzione,
erbe e legname vengono portati cerimonialmente al villaggio con una
processione accompagnata da musica e canti, chiamata Oro, che
celebra il primato della cooperazione reciproca e del rispetto della
foresta. L’accesso sicuro al villaggio è garantito da uno
sciamano, chiamato ad espellere eventuali presenze maligne annidate
nei materiali scelti.
Quando
tutti gli elementi sono stati accatastati nello spazio centrale si
procede al Koe Walu, che prepara il luogo di edificazione
della Sa'o Ria. Il primo elemento installato è il palo principale o
Leke Pera (albero principale). In passato, sotto il Leke Pera
veniva interrato un bambino piccolo, ora più eticamente rimpiazzato
da un cucciolo di cane, il cui sangue è spruzzato su ogni palo
(Leke), in modo da assicurare che i pilastri principali stiano ben
fermi e in grado di garantire un ricovero efficace e duraturo ai
futuri abitanti. Infine si procede alla copertura del tetto o Ate.
Al momento della posa è necessario il sacrificio di un animale di
grandi dimensioni durante la cerimonia Kam Ria.
Infine,
l’ultima cerimonia, prima di entrare nella nuova casa, è Tunu
Muku (banane arrosto). Vengono cotte assieme banane (muku), pollo
(manu) e maiale (wawi), per chiedere a Du'a Ngga'e e agli
antenati la benedizione sulla Sa'o Ria e i suoi occupanti.
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