Un artigiano è chiamato per fare un lavoro in casa. Si presenta con gli attrezzi del mestiere, in moto con moglie e figlioletta. Nel tempo che svolge il lavoro la moglie gira per la casa e la figlia gioca da sola, tra il giardino e l’interno, in questo nuovo e fantastico parco giochi. Ecco risolta con grande semplicità e partecipazione la necessità di tenere unita la famiglia e di sorvegliare il figlio mentre si lavora. La bimba non ha alcun timore degli altri adulti sconosciuti che la circondano, mentre si ritrae spaurita se il viso pallido le si avvicina con un sorriso ed un saluto. Gioca con i fiori e le erbe del prato, con i gatti che scappano stizziti, gira in tondo facendo gridolini eccitati tra le moto parcheggiate. Fissa pensosa la moglie del viso pallido che lavora all’uncinetto, seduta lì vicino. Grandi occhi scuri e perlacei. Poi un guizzo e saltella verso una farfalla bruna e rossa che plana placidamente su di lei. Ogni adulto la guarda benevolo e in qualche modo si fa carico della propria parte di baby sitting, secondo un modo di fare universalmente diffuso in Indonesia.
Il lavoro del padre dura qualche ora, la bimba si rifugia tra le braccia della madre, accosciata all’ombra di un albero, e qui s’addormenta, un braccio languidamente proteso a toccarla.
All’imbrunire l’uomo impacchetta le sue cose, tenute in bilico sull’avantreno della moto, la donna si siede dietro, tenendo in braccio la figlia ancora addormentata, un fagotto di colori tenui che avvolge une pelle color caffelatte. Un colpo d’acceleratore e la famiglia del muratore se ne va verso il proprio nido, una catapecchia incastrata tra cento altre.
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