Kaart van het Eyland Bali (Valentijn, 1726)

lunedì 1 novembre 2010

Carissima…

Oggi potrai poltrire un’ora in più e così ci separeranno ben 7 ore di fuso. Qui il caldo aumenta e oggi spero che gli uomini di Lella vengano a montare il 3° ventilatore, questa volta sopra la tavola del soggiorno, dove si mangia la sera (gli altri 2 li abbiamo in soggiorno, uno sopra la “mia” scrivania, l’altro sopra il divano “di GC”).
Sono le nostre postazioni di lavoro, come a Padova. Solo che qui siamo una davanti all’altro, in un salotto lungo 10 metri. In veranda ne abbiamo invece uno che soffia fortissimo sopra il tavolino della colazione e del pranzo.

Continuo a curiosare e ad appropriarmi di cose vecchie di Lella che trovo nelle tante stanze di questo complesso dove, oltre alla nostra casa, ci sono 2 stabili di 3 piani ciascuno. E’ un vero divertimento perché si trovano cose balinesi più o meno vetuste, alcune talmente tarlate che si sbriciolano in mano lasciandoti solo le larve dei tarli che si contorcono. Altre, invece, talmente impolverate che sembrano uniformemente nere, ma quando le lavi è sempre una sorpresa perché pian piano riappaiono i colori.
Torno in stanza, dopo queste mie “incursioni”, nera come uno spazzacamino. Per fortuna ho recuperato una borsona di plastica con cerniera, di quelle che noi usiamo per mettere via coperte o piumoni. Adesso ho preso l’abitudine di salire con quella e riempirla di oggetti vari, dei quali spesso non capisco nemmeno l’uso.
Una volta scesa mi metto pian piano a ripulire ogni cosa con spazzolino, spugna, spazzola. A volte, per gli oggetti grandi, chiamo gli operai di Lella che mi portano giù i mobili, li lavano nel parcheggio con la canna dell’acqua e li lasciano al sole ad asciugare. Quasi tutti sono mobili di teak, preziosi solo per il legno con il quale sono fatti, ma qui vengono trattati peggio dei nostri mobili di formica trovati al mercatino. Spesso poi vengono rimessi in sesto con una pennellata di mordente che li preserverà almeno per una parte del loro futuro, qui in casa nostra.

Stiamo quindi riempiendo la casa di mobili e oggetti vari che sto accuratamente
fotografando. Per ora gli oggetti più curiosi sono state 3 scarpette di Madura (isola a Nord-Est di Giava) e un mobile-bar il cui modello risale agli inizi della colonizzazione olandese in Indonesia, di forma ovale con coperchio che fa da vassoio. In questi giorni abbiamo qui ospite una nostra amica di Pavia che, oltre che in abbigliamento, commercia in mobili che importa dal Sud-Est Asia in Italia. L’ho portata con me una mattina nelle varie stanze a caccia delle ultime cose: mi ha confermato che alcuni mobili sono veramente di pregio e di altri mi ha raccontato la storia. Di matasse di cordini di cuoio colorati, trovati in una scatola polverosa, mi ha spiegato l'alto valore in Italia perché molto belli, con colori vivaci e ricercati per fare collane con pendagli. Nei prossimi giorni mi farò portare giù la scatola e curioserò con calma !!!! A Bali in effetti si trovano perle di vetro tipo murrina veneziana e pendagli bellissimi fatti con vari materiali.
Insomma la vita trascorre proprio in modo diverso!
Buona domenica!                     
laura

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